Marco Naibo, una passione lunga 30 anni

La storia di Marco Naibo è quella di una passione che non conosce pause. Pilota del CR Racing Team, meccanico e preparatore, da trent’anni vive il mondo delle corse con la stessa dedizione degli inizi. Dai primi esordi negli anni ’90 alle gare attuali con le auto storiche, Marco continua a rappresentare lo spirito più autentico del motorsport: quello di chi corre per passione, per il piacere di guidare e per la soddisfazione di migliorarsi sempre.

Nel 2025, alla 48ª Cividale-Castelmonte, ha scritto un nuovo capitolo della sua lunga carriera, tornando a correre con la A112 Abarth gialla del suo debutto e conquistando il primo posto nel gruppo 3 classe SIL1150. Un successo che celebra trent’anni di amore per i motori e la voglia di continuare a mettersi in gioco.

Gli inizi e la passione per i motori

Marco è cresciuto in officina, circondato da auto e attrezzi. Suo padre gestiva un’attività a Ronchi dei Legionari, dove ancora oggi è attiva l’Autofficina Naibo. L’interesse per i motori è arrivato presto, ma la vera passione per le competizioni è sbocciata con la patente: “Mettersi in pista è un’altra cosa”.

Ha iniziato con le gincane e le gare amatoriali, per poi approdare alle prime competizioni ACI tra il 1997 e il 1998. Proprio nel 1998, alla Cividale-Castelmonte, ha disputato la sua prima gara in salita ufficiale, un traguardo che ricorda ancora come il punto di svolta della sua carriera.

a112 barth
marco naibo pilota
Sierra cosworth

Dai successi alle auto storiche

Negli anni Marco ha corso in diverse specialità: gare in salita, rally e campionati nazionali, ottenendo risultati di rilievo. Tra i traguardi più significativi, la vittoria assoluta a Gubbio nel 2008 e il record di classe con la Ford Escort Cosworth in categoria E3.

Dopo anni di esperienza con le auto moderne, nel 2017 ha scelto di passare alle auto storiche, un mondo più vicino al suo modo di vivere le corse: “Le storiche mi sono sempre piaciute, mi ricordano le auto che vedevo correre da ragazzo. Sono macchine che raccontano un’epoca.

Per Marco, correre significa mantenere equilibrio, concentrazione e lucidità. “Bisogna stare bene fisicamente, ma soprattutto mentalmente. La smania di vincere porta a sbagliare: servono preparazione, calma e la giusta mentalità.

La differenza tra le gare di oggi e quelle di una volta, spiega, è anche nell’ambiente: con le auto moderne prevale la ricerca della performance, con le storiche c’è un legame più emotivo con la vettura. “Chi corre con una storica lo fa per amore del modello, per l’affetto verso quella macchina che magari lo ha accompagnato per una vita.”

E per poter dedicare tempo alle corse serve anche equilibrio nella vita personale: “Correre è sacrificio e dedizione, ma se sei sereno nella vita privata riesci a dare il meglio anche in pista.”

L’esperienza nel CR Racing Team

Dal 2021 Marco corre con il CR Racing Team, trovando un ambiente coeso e genuino, dove la collaborazione è il vero motore del gruppo. Qui ha trovato la dimensione ideale per condividere la passione per le corse e mettere a frutto la sua esperienza.

La stagione 2025 lo ha visto protagonista con due podi consecutivi: prima alla 54ª Verzegnis–Sella Chianzutan, poi alla 41ª Pedavena–Croce d’Aune, confermando la solidità e la costanza che lo contraddistinguono da sempre.

La prima volta in pista risale al novembre 1995, al kartodromo di Jesolo, con una gara ACI di Formula Driver. Da allora Marco non si è mai fermato, se non durante la parentesi del 2020 dovuta alla pandemia.

Oggi, dopo trent’anni di competizioni, l’entusiasmo è ancora lo stesso. Il ritorno alla Cividale-Castelmonte con la A112 Abarth del 1998 non è solo una vittoria sportiva, ma anche un simbolo di continuità e di passione.

In questi anni mi sono tolto molte soddisfazioni, ho vinto gare e stabilito record. Ma la voglia di continuare c’è sempre. Finché ci sarà passione, ci sarà anche la voglia di correre.