Il climatizzatore dell'auto non funziona? Capiamo perché e cosa fare.

L'impianto di climatizzazione ha rivoluzionato il nostro modo di vivere la macchina: impostiamo la temperatura, siamo quasi isolati nel nostro abitacolo e viaggiamo in piena comodità. Un approccio decisamente diverso da alcuni decenni fa quando in estate si viaggiava con il finestrino tirato giù, respirando smog in un traffico cittadino rumoroso...certo esistono le decapottabili ma di solito si incontrano su strade panoramiche fuori città. L'aria condizionata è uno di quegli elementi che diamo per scontati ma di cui soffriamo enormemente l'assenza o l'inefficienza quando ci servono. Per questo è fondamentale manutenere con regolarità l'impianto attraverso controlli e ricariche. Vediamo di cosa si tratta.

Come funziona l'impianto dell'aria condizionata in macchina

Ogni macchina oggi ha come accessorio standard l'impianto di climatizzazione. Che il condizionatore sia manuale o automatico il funzionamento è sempre lo stesso: abbiamo un sistema composto da un evaporatore, un compressore, un condensatore e un serbatoio contenente gas refrigerante che permettono di trasformare da calda a fredda l'aria all'interno dell'abitacolo. Ci sono diverse componenti importanti quindi da tenere sotto controllo e se l'impianto non dovesse funzionare vanno analizzati tutti. Spesso si pensa subito alla ricarica del clima ma è sempre opportuno verificare che i problemi non siano legati a perdite o al malfunzionamento di alcuni elementi dell’impianto. AL momento del check-up dell'impianto solitamente viene fatto un controllo anche sul filtro dell'aria condizionata -il filtro antipolline- che ha il compito di filtrare l'aria perché l'impianto, per sua stessa natura, agevola la proliferazione di germi e batteri che emanano cattivi odori. Inoltre, con l'insorgere del Coronavirus siamo sempre più attenti alla pulizia dell'aria che respiriamo.

Ricarica gas refrigerante: ogni quanto farla

Perché il sistema funzioni a livelli ottimali, il gas refrigerante deve rimanere sempre a livello. In realtà il circuito è progettato per essere a tenuta stagna ma con l'utilizzo può capitare che uno dei tubi o raccordi si allenti e ciò può causare una perdita, inoltre la stessa usura del sistema può renderlo meno efficace. Si consiglia quindi effettuare una ricarica del gas refrigerante, conosciuta come ricarica del clima ogni due anni o ogni 60.0000 chilometri.

Perché affidarsi ad un professionista per la ricarica del clima

In commercio esistono numerosi kit fai da te ma, come già detto, in officina è possibile effettuare un controllo globale dell'impianto. Ad esempio, può succedere di sostituire anche il filtro disidratatore che elimina umidità e impurità e che evita l'inceppamento della valvola di espansione. Infine parliamo di sicurezza perché il gas R1234yf che viene utilizzato ora è sì meno nocivo per l’ambiente rispetto al gas R134 ma è altamente infiammabile. In officina gli ambienti sono predisposti per gestire queste situazioni mentre nel garage di casa la situazione è decisamente diversa.